#giùlemani(anche)daglianimali

L’Associazione Sammarinese Protezione Animali e l’Istituto Sicurezza Sociale, hanno organizzano con il Patrocino delle Segreteria di Stato alla Sanità e alla Pubblica Istruzione, la Conferenza pubblica #giùlemani(anche)daglianimali. Uno sguardo sul maltrattamento degli animali domestici, fenomeno spia di pericolosità sociale e di comportamenti devianti o criminali.

Ha condotto Licia Colò.

 

 

Di seguito l'intervento del Presidente APAS, dott.ssa Emanuela Stolfi:

A nome dell’Associazione Sammarinese Protezione Animali desidero ringraziare il Dott. Maurizio Battistini, per avere portato all’attenzione della Dott.ssa Stefania Stefanelli, dell’Ufficio Relazioni col Pubblico dell’ISS questa sconcertante problematica, tristemente nota come “Zoo antropologia della devianza e del maltrattamento sugli animali”. La Dottoressa Stefanelli, ritenendo l’argomento di grande valenza etica, civile e sociale si è adoperata per organizzare un evento che potesse fare luce su un tema, purtroppo ancora poco conosciuto da parte dei non addetti ai lavori. La Conferenza di oggi vuole essere appunto un momento informativo, educativo e formativo per i cittadini, particolarmente per coloro che rivestono ruoli professionali e operativi negli ambiti sanitario, socio-sanitario, scolastico, giuridico e di polizia.


Il coinvolgimento dell’Associazione Protezione Animali in questa tematica è indubbiamente coerente con le finalità da essa perseguite, per questo è stata accolta con interesse la proposta di lavorare insieme all’organizzazione dell’evento. L’Associazione, la cui costituzione risale al 1986, opera in territorio da oltre trent’anni, ed ha al suo attivo la realizzazione di una struttura, appunto il Rifugio APAS in Convenzione con lo Stato con funzione di canile e gattile. Le stesse normative a tutela degli animali sono frutto dell’impegno dell’Associazione. Lavoriamo in collaborazione con le Istituzioni per promuovere nel paese progetti, iniziative che portino verso la cultura di corretta convivenza con gli animali e soprattutto di rispetto e tutela dei loro diritti.


Desidero ringraziare l’Istituto Sicurezza Sociale per avere tradotto concretamente la proposta, Segreterie di Stato alla Sanità e Pubblica Istruzione, per il patrocinio all’evento, e naturalmente i relatori, la D.ssa Sorcinelli Presidente di Link Italia, Il Dr. Boaron dell’AUSL di Bologna, il Comandante della Gendarmeria, Maurizio Faraone, e la Dott.ssa Silvia Paoletti del Consiglio Direttivo APAS.


Un ringraziamento speciale per aver accettato il nostro invito alla Signora Licia Colò, figura nota al grande pubblico, che a nostro avviso risultava essere la persona più indicata per professionalità e sensibilità, a condurre una Conferenza su un tema così delicato.
Il mio intervento sarà breve proprio per non sottrarre tempo prezioso ai nostri esperti, tuttavia, in relazione all’argomento che si andrà a trattare vorrei portare l’attenzione su alcuni aspetti a mio avviso di estrema importanza per far emergere, controllare, prevenire e perseguire atti di violenza fra le mura domestiche ai danni dei più deboli, animali compresi.


1) Uno di essi riguarda il ruolo fondamentale rivestito dagli operatori del settore, i quali per competenza professionale hanno a disposizione gli strumenti più idonei per valutare la pericolosità di un soggetto in ambito familiare e/o sociale. Cercare di conoscere i pregressi di vita, le abitudini, i rapporti interpersonali o di relazione, persino con gli animali, nel contesto famigliare e non, può senza dubbio fornire indizi significativi per valutare se quella persona può rappresentare un pericolo per i famigliari e per gli stessi animali di casa. Gli studi confermano che alta è la % di atti di crudeltà sugli animali, sino all’uccisione, in ambito domestico o esterno (avvelenamenti in serie, uccisioni o ferimenti con armi da fuoco, impiccagioni) da parte di soggetti che praticano violenza in famiglia e/o si dedicano ad atti di delinquenza che includono anche l’omicidio. Campanelli d’allarme per riconoscere potenziali sintomi di disturbo della personalità di un individuo credo possano essere anche quegli episodi di crudeltà sugli animali perpetrati da minorenni, quasi sempre purtroppo derubricati come ragazzate di poco conto e quasi mai perseguiti, nonostante le leggi a tutela degli animali.


2) Un altro aspetto fa riferimento alla responsabilità morale e civica di ciascuno di noi di segnalare ai settori e servizi di competenza, indizi, sospetti, o tanto più fatti, che riguardano atti di violenza sui più deboli fra le mura domestiche o in ambiti di altro tipo. Segnalare quanto sta accadendo, significa non solo contribuire a fermare le violenze in corso, ma ad evitare conseguenze estreme ben più tragiche. Segnalare o se necessario anche denunciare il maltrattamento di un animale è giusto e doveroso, poiché non dobbiamo dimenticare che gli animali, oltre ad essere oggetto di tutela come già affermato, sono esseri senzienti e sensibili, dotati di una sfera emotiva ricca e sorprendente, persone di altra specie, meritevoli anch’essi di rispetto.

3) Ritengo infine necessaria la costituzione di un nucleo operativo delle Forze dell’ordine opportunamente formato, sull’esempio del N.I.R.D.A– C.F.S. italiano, ovvero Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali, allo scopo di assicurare interventi tempestivi nel caso di maltrattamento di un animale, per sottrarlo prima possibile al suo carnefice ma anche per svolgere attività di verifica e di indagine al fine di perseguire e contrastare i reati contro gli animali in ordine alle normative vigenti.

Concludo l’intervento con una frase di Albert Schweitzer che riassume in poche righe, alquanto significative, i concetti espressi:

Nessuno dovrebbe tollerare che vengano inflitte agli animali delle sofferenze e neppure declinare le proprie responsabilità. Nessuno dovrebbe starsene tranquillo pensando che altrimenti si immischierebbe in affari che non lo riguardano. Quando tanti maltrattamenti vengono inflitti agli animali, quando essi agonizzano ignorati per colpa di uomini senza cuore, siamo tutti colpevoli.”